martedì 29 giugno 2010

Prossimamente nei migliori cinema

Il grande spettacolo dell'anno: ecco cosa succede quando una major petrolifera è lasciata libera di operare senza controlli.
AVVISO: potrebbe contenere scene non adatte a coloro che hanno a cuore la preservazione della natura.
Vi auguriamo buona visione

sabato 26 giugno 2010

Buffoni mascherati da xenofobi... o viceversa?!?


Una quindicina d’anni fa ascoltando i discorsi di Bossi mi meravigliavo di come il sistema democratico permettesse a certa gente di dire degli spropositi inenarrabili senza venire per questo arrestati o internati e mio padre mi spiegava che la democrazia è bella anche per questo citandomi spesso la famosa frase attribuita a Voltaire “Non sono d'accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee !”… sembrava poesia allo stato puro … una evoluzione sociale talmente aulica da sembrare quasi divina…

Questa risposta seppur di grande effetto comunque non mi convinceva del tutto ma poi mi si rassicurava dicendomi che la democrazia possiede degli anticorpi che impedisce a gente “suonata” di conquistare il potere … insomma …  i bossiani erano e sarebbero stati poco più di quattro gatti folkloristici vestiti da Irlandesi.

Ma avevamo fatto i conti senza l’oste nano, il quale per brama di potere ha convinto due fazioni apparentemente inconciliabili a unirsi sotto il suo mantello per fingere di governare tutti insieme.

Perché dico fingere ? perché un partito che ha come motto la secessione e un altro che è da sempre nazionalista possono avere gli stessi obiettivi ? Gli uni sputano sulla bandiera, gli altri vi si inginocchiano davanti con una lacrimuccia nostalgica.

Leghisti: gente xenofoba che grida  “Roma ladrona”, che ritiene la Padania quasi uno stato, che odia il diverso, che lotta contro la costituzione su cui ha giurato, gente che porta i maiali a urinare dove costruiranno moschee, gente che vuole dividere anziché unire, gente che, per dirla breve, fa tutto ciò che la mia famiglia e la mia cultura mi ha insegnato a NON FARE !!! Il problema vero non è che loro esistano ma che governino (forse di questo non ci siamo ancora resi conto… lobotomizzati come siamo).

Ricordo che da bambino avevo visto da qualche parte nel mondo una chiesa composta di 3 zone adiacenti, dove fedeli di credo diversi si riunivano insieme per pregare e onorare il rispettivo Dio.
Bhè… è quello il mondo che voglio io… unito, tollerante e senza pregiudizi… un mondo NON LEGHISTA !

Questo non vorrebbe essere un discorso politico, anche se è difficile trattare questo argomento senza politicizzarlo, ma vorrei porre l’attenzione non sulle scelte di governo (peraltro a mio avvisto repressive ed estremiste) ma sulla campagna d’odio intrapresa in questi anni… 

E’ difficile rimanere incolumi di fronte a tutta questa spazzatura e personalmente penso che il nostro paese sia coperto di vergogna da questi personaggi che neanche nascondono più il loro disprezzo verso di noi… ma in Italia ormai funziona così… il disprezzo viene ripagato CON IL VOTO !!!
Ci abbiamo messo qualche anno di più, ma alla fine il 1984 di Orwell è giunto… e nella forma distopica peggiore: un popolo imbambolato e capace di subire di tutto... ANCHE I LEGHISTI ! 

Leone Montao


martedì 22 giugno 2010

alla faccia(ta) della cricca!


Le indagini che hanno preso spunto dalla famigerata "Lista Anemone", dopo aver tirato in ballo numerosi politici di primo piano, sono arrivate a sondare l'operato di un famoso e potente membro del Clero: l'Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe.

Il caso viene quotidianamente citato e aggiornato dai media con esiti però ben diversi: mentre i quotidiani ed i siti d'informazione riportano in genere tutti i dettagli e forniscono un discreto contesto che permette al lettore di interpretare gli eventi, chi, disgraziatamente, per informarsi si affida esclusivamente al tubo catodico (termine ormai anacronistico ma sempre suggestivo) non ha la minima possibilità di comprendere per quali motivi la Procura di Perugia stia procedendo nei confronti di un cardinale.

Spero che voi lettori facciate parte del novero di coloro che si prendono la briga di approfondire tramite fonti autorevoli le vaghe farneticazioni dei telegiornali; in ogni caso ho ritenuto opportuno raccogliere elementi utili a strutturare una chiave di lettura imparziale e indipendente.

Innanzi tutto partiamo dal primo elemento, dalla prima grave lacuna dei notiziari televisivi che non si sono sforzati minimamente di fare il proprio lavoro: cos'è Propaganda Fide?
La Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli (questa la denominazione ufficiale) è uno dei nove dicasteri della Curia Romana, l'apparato amministrativo della Chiesa Cattolica.
Istituita nel 1622, il suo scopo è di diffondere il Verbo cattolico nel mondo: da essa dipendono tutte le opere missionarie e gli organi addetti alla formazione del Clero.
La sua importanza all'interno dell'universo ecclesiastico è tale da meritare non solo un bilancio separato rispetto a tutte le altre opere cattoliche, ma anche, per il suo presidente (detto Prefetto), il soprannome di Papa Rosso.
Altro dettaglio non secondario è la portata del patrimonio della Propaganda Fide, stimato in circa 9 miliardi di Euro.

Dal 2001 al 2006 a reggere le sorti del  baraccone è Crescenzio Sepe, premiato dal Pontefice per la sua gestione del Giubileo del 2000 (del quale è utile ricordare, tra sprechi e speculazioni, la disgraziata vicenda del parcheggio del Gianicolo) .
Già in quell'occasione il porporato si era affidato alle capacità di Angelo Balducci, che Sepe porterà con sé anche in Propaganda Fide in qualità di consultore e di Gentiluomo del Santo Padre.
Nel 2003 avviene l'episodio che suscita l'attenzione dei magistrati: in autunno partono i lavori per la ristrutturazione della facciata della sede della Congregazione, un imponente palazzo situato nella centrale Piazza di Spagna a Roma.

Questi lavori, mai ultimati, usufruiscono, due anni dopo, di un finanziamento pubblico di 2,5 milioni di Euro, elargito dall'allora Ministro dei Lavori Pubblici Pietro Lunardi, oggi indagato insieme al cardinale: la faccenda non convince la Corte dei Conti che parla di incongruità nei lavori: risulterebbero spesi solo 180.000 Euro per la collocazione dei ponteggi. 
E gli altri soldi?
Come se non bastasse resta da capire perché lo Stato italiano si è sobbarcato il maquillage di un immobile extraterritoriale di proprietà del Vaticano.
Il nostro munifico e trasparente governo inserì il finanziamento tra gli interventi in materia di spettacolo ed attività culturali competenti alla s.p.a. governativa Arcus.
Nel progetto risulta coinvolto non solo Balducci, allora Presidente del Consiglio dei Lavori Pubblici del Lazio, ma anche l'architetto Angelo Zampolini, altro collaboratore dell'imprenditore Diego Anemone.

Secondo gli inquirenti Sepe avrebbe ricambiato il favore vendendo a Lunardi un fabbricato di proprietà della Congregazione posto nelle vicinanze di Montecitorio a prezzi stracciati.
Il cardinale promette da giorni che chiarirà la sua posizione; i maligni aggiungono che lo farà al riparo del suo passaporto diplomatico.
I magistrati hanno chiesto intanto una rogatoria internazionale per poter spulciare tra i documenti di Propaganda Fide: c'è il sospetto che altre case e altri favori coinvolgano la Congregazione ed altri uomini politici di primo piano.
Interessante notare che già tre anni or sono il Vaticano, proprietario di un quinto del patrimonio immobiliare della Capitale, ebbe il suo bel da fare con degli appartamenti di sua pertinenza.

Il caso è poco noto, passato praticamente sotto traccia nel ristretto e falsato panorama dell'opinione pubblica italiana, la quale è costretta a trarre le proprie conclusioni sull'universo potendo solo sbirciare l'anticamera dei fatti.
All'epoca, ottobre 2007, scadeva la sanatoria che congelava l'esecutività degli sfratti per i nuclei familiari considerati "deboli", cioè con basso reddito e con figli a carico, anziani, malati terminali e disabili: a Roma circa 200 famiglie disagiate o in grave difficoltà che vivevano negli appartamenti di proprietà di enti religiosi (che godono dell'esenzione dell'Ici e di metà dell'Ires) si vedono arrivare a casa l'ufficiale giudiziario.
Lo scopo dell'Apsa (Amministrazione del Patrimonio apostolico della Sede Apostolica) e dello IOR (la banca vaticana), secondo gli sfrattati, era quello di liberare gli appartamenti per poter trarre così maggior profitto che affittandoli a prezzi simbolici ad anziani e disabili.
Non pervenuta la risposta della Chiesa.

Di sicuro c'era da compiere un'opera buona: risollevare i bilanci della Chiesa, che nel 2007 avevano registrato un disavanzo di 9 milioni di Euro.






mercoledì 16 giugno 2010

Davide contro Golia


Ieri sera si è giocata la partita più bella e significativa di questo Mondiale sudafricano che tanto fa discutere.
I più, (me compreso, lo confesso), si aspettavano la goleada di un Brasile stellare contro l'undici messo in campo dal regime più anacronistico del pianeta: la Corea del Nord.

Le aspettative sono state deluse, non solo per i notevoli demeriti di una squadra scesa in campo senza giocare, convinta a priori del suo strapotere, ma anche grazie alla tenacia e al vero gioco di squadra dei nordcoreani.

Sia ben chiaro, non è mia intenzione elogiare il regime sanguinario e barbaro di Kim Jong-Il (nella foto), bensì ritengo necessario tributare un omaggio a chi, pur sapendo di non poter vincere, non ha abbandonato la lotta neanche per un attimo.

Mi sono seduto davanti al televisore con lo stesso spirito di quando guardo qualsiasi partita: tifo per il goal, per lo spettacolo, per la fatica e per il sacrificio.
Ebbene, più passavano i minuti e più mi rendevo conto di tifare per quella squadra di miserabili che metteva il cuore in ogni gesto, non certo per i pigri e miliardari Dei del pallone che camminavano sul campo senza il minimo sforzo.

I due goal brasiliani sono stati certo notevoli, tecnicamente ineccepibili, specialmente il primo, vero colpo di genio.
Tuttavia la rete segnata a pochi minuti dal fischio finale da Ji Yun-Nam ha mostrato al mondo che il re può essere spogliato, che Golia non è invulnerabile alle fiondate di Davide.


sabato 12 giugno 2010

Raggiro all'italiana


Neanche fosse diretta da una banda di cinici umoristi, la Fiat lancia l'ennesima campagna pubblicitaria in salsa prolet-sciovinista per mascherare la continua delocalizzazione delle sue attività.
Con i soliti toni paternalistici e strappalacrime (come nel caso del primo spot della nuova 500, dove sarebbero state più appropriate le immagini salienti della recente storia polacca, vista la totale produzione del modello nel paese dell'Europa Orientale) Mamma Fiat ci presenta non un automobile, ma il suo nuovo piano industriale: aumento della produzione in Italia (da 600mila a 900mila vetture all'anno) con simultanea e netta riduzione della manodopera negli stabilimenti italiani; si tratta, in sostanza, di produrre in Italia con le condizioni degli operai polacchi che assemblano le nostra graziose 500.
Ma la pubblicità non ci racconta queste cose: il giovane padre, approfittando del precario stato di vigilanza del pargolo, gli racconta solo la prima parte della storia (l'aumento di produzione), e non la seconda (purghe colossali come il dimezzamento dei dipendenti dello storico impianto di Mirafiori), il tutto in nome di "un aumento delle esportazioni, anche in America" e di un "raddoppio delle opportunità", che in italiano cifrato significa "maggior flessibilità delle condizioni di lavoro".
Ma tutto ciò non dovrebbe stupirci più di tanto: l'eufemismo è ormai l'ingrediente base della comunicazione pubblica italiana.
Ad esempio: la Rai, che pretende un crescente salasso annuale, decide di concederci una versione mutilata dei Mondiali di calcio trasmettendo una sola partita al giorno, mentre le gratuite televisioni private tedesche mostrano tutti i match; come comunicarci questa scelta?
Ovvio, la Rai ci spiega che ogni giorno sarà trasmessa "la migliore partita", anch'io vorrei avere queste doti di preveggenza.






sabato 5 giugno 2010

Postatomico n.4


Questo postatomico ha un solo protagonista.
Era mia intenzione, qualche giorno fa, scrivere un post su Areva, la società francese che costruisce i reattori EPR.
Ci sono infatti importanti novità sul colosso d'oltralpe, in primis il rapporto stilato da Greenpeace che indica in Areva la prima responsabile della contaminazione da uranio delle falde acquifere del tormentato Niger.
Ebbene, a quanto pare numerosi blog, negli ultimi tempi, hanno trattato l'argomento; ho così deciso di inserire le notizie che intendevo riprendere nel post in una rassegna che, giustamente, non poteva che far parte della serie postatomica.
Ecco dunque le informazioni più rilevanti su Areva che sono riuscito a trovare nella Rete:

Accordo tra Ansaldo e Areva per lo sviluppo del programma nucleare in Italia

Un interessante post su alcuni aspetti poco noti del nucleare

I continui problemi che Areva sta incontrando nella costruzione della centrale finlandese di Olkiluoto: 1 2 3 4
e le dichiarazioni in proposito di Areva: 1 2
Un articolo dell'Espresso su Olkiluoto
Commento di Greenpeace

L'estrazione dell'uranio in Namibia e un articolo della Stampa sull'uranio africano

Un altro articolo sul Niger dell'Espresso ed ancora problemi per Areva nel paese africano

L'Areva multata dall'Unione Europea ed alle prese con gli ecologisti italiani

Areva tra i cattivi secondo la giuria di un premio internazionale
(nell'articolo si fa riferimento al greenwashing, ultimamente molto di moda, come negli esempi 1 e 2, che vedono protagonista la "verdissima" British Petroleum)

Un articolo pubblicato dal Sole 24 Ore sul problema della futura scarsità di uranio

Infine, ma non meno importante, la polvere sotto il tappeto: le scorie radioattive ancora presenti in Italia, delle quali si è occupata anche la trasmissione Report in questo imperdibile documentario












mercoledì 2 giugno 2010

APRIAMO L'OMBRELLO


Sono ben 42 giorni che l’inarrestabile fuoriuscita di greggio continua a versare petrolio nel golfo del Messico, causando quella che ormai sembra accertato essere la più grande sciagura ecologica della storia dell’uomo.
Tutti i tentativi fatti finora sono risultati inutili: la cupola , la cannuccia, la campana, per finire con l’ultimo fiasco denominato operazione “top kill”, per arrivare finora alla dispersione in mare di ben 65 milioni di litri di greggio. Un ulteriore tentativo verrà fatto questi giorni che causerà però un aumento iniziale della dispersione di materiale inquinante pari al 20% che si protrarrà almeno fino ad agosto (facendo 2 conti in quella data si sarà arrivati alla dispersione di più di 200 milioni di litri)

Il presidente della prima superpotenza (soprattutto tecnologica) della terra ha detto che gli USA non hanno i mezzi per scongiurare questa catastrofe e si affidano alla BP che pare sia meglio attrezzata per casi del genere (cioè una società di estrazione petrolifera avrebbe più tecnologia del paese che da 40 anni porta gli uomini nello spazio, sulla Luna e pretende di portarli presto su Marte).
Sorvolando su quest’aspetto che appare più come un ciclopico scarica-barile (perdonate il termine ma mi sembra sinistramente appropriato) vorrei porre l’attenzione su un altro punto della questione.

Leggo spesso in riviste scientifiche di tutto rispetto articoli su come l’intera specie umana in caso di una minaccia globale si troverebbe unita a fronteggiare il pericolo e come sia in grado di farlo.
Ad esempio sull’onda emotiva di film come “Armageddon” o “Deep Impact” si parlava delle minacce meteoritiche e delle loro possibili risoluzioni.
Si narrava (scientificamente… non nei film) di mandare prontamente missili che spingessero i meteoriti lateralmente e scongiurare possibili impatti… oppure di bombardarli con raggi laser per far riscaldare un lato così da far loro compiere delle rotazioni che li potessero portare fuori dalla rotta di collisione con il nostro pianeta. Tutto questo molto seriamente.
Insomma mi ero illuso che dove la minaccia fosse concreta e globale la tecnologia umana potesse intervenire molto prontamente e avevo creduto davvero nelle reali capacità organizzative e positive dell’uomo di fronte a un pericolo imminente.
Bè… stiamo avendo la prova del contrario… tutte fantasie.
La minaccia non è esterna ma (tanto per cambiare) creata dall’uomo e non è mai stata così reale:
la reazione invece è tardiva, lenta e finora totalmente inefficace… e stiamo parlando del paese più tecnologico al mondo… quello che per tutto il XX secolo è stato all’avanguardia nello sviluppo tecnologico e nelle imprese titaniche come la sopracitata conquista della Luna.
Altro che deviare meteoriti… non sono né un geologo nè uno scienziato ma qui non riusciamo nemmeno a mettere una pezza in una falla: quindi niente missili e raggi laser… ogni tanto sembra di essere nel medioevo e se arrivasse davvero un meteorite ci converrebbe preparare un bell’ombrello di metallo… e provare ad arrangiarci con quello.


Leone Montao