giovedì 29 ottobre 2009

Chiusi per malattia virulenta

AHAH, dovevamo iniziare la nostra avventura!
Purtroppo i germi si sono schierati contro la nostra volontà.
Se ne riparla tra qualche giorno.
Magari allora avremo anche cambiato questa grafica penosa

martedì 20 ottobre 2009

Nasce Apolitics Now

Come direbbe qualcuno, sono tempi difficili.
Sono tempi di vacche magre e cieli gialli.
Sono tempi di regresso, o ancor meglio, di recessione.
La recessione economica è solo l'epilogo naturale di una recessione politica, culturale e ancor più umana.


Si tratta di un processo che affonda le sue radici nella Rivoluzione Industriale e, passando attraverso i totalitarismi e la Guerra Fredda, arriva fino ai nostri giorni.
Con quali conseguenze?
L'uomo a una dimensione, isolato dai suoi simili e schiavo della spinta omologante della post-modernità, ha perso la capacità di usare il dialogo, il confronto, la conversazione "orizzontale", per esprimere il suo "timore della vita".


L'uomo senza qualità è divenuto l'uomo senza legami:
ha perso il senso di comunità a scapito del senso di appartenenza ad ogni costo.
Oggi chi è senza bandiera corre a cercarne una.
Si tratta del tentativo fin troppo facile dell'uomo di risolvere così la complessità odierna: la sua bandiera offre tutte le soluzioni.
Accecato dal suo sterile senso di appartenenza egli è incapace di dialogare accettando la diversità.


Al contrario di quanto sostiene la Teoria della Coda Lunga, noi riteniamo che il Mainstream non sia mai stato così potente come oggi perché la Rete gli permette, nonostante l'impressione sia l'opposta, di soffocare la coda lunga con la sua pesante testa.
Una testa profondamente capitalista e tecnocratica che sta facendo a meno dell'umanità delle persone.


Appunto ciò che ci contraddistingue è la nostra volontà di recuperare, per quanto possibile, un legame umano e aprire una prospettiva di dialogo senza pregiudiziali o limiti dettati da cieche appartenenze o visioni dogmatiche.
Non abbiamo pretese, solo passioni, e pensiamo di poterle far fruttare positivamente con l'aiuto di chi vorrà seguirci, ben consci del fatto che fuori dallo schermo c'è un mondo da ripopolare con idee vergini.


La nostra esperienza ci dice che non si può parlare solo di politica, che non ci si può presentare e identificare per appartenenze.
Pertanto il nostro esperimento di risignificazione del mondo in chiave più umana  si chiama Apolitics Now, facendo il verso al capolavoro di Coppola e al suo apocalittico quesito sul Potere e sui suoi mezzi; ci richiamiamo inoltre al nostro diritto/dovere di liberarci dalle bandiere.


Parleremo, a modo nostro e tangenzialmente, anche di politica, senza far campagne denigratorie o di sostegno: al contrario, saremo ben lieti di trovare sulla nostra strada chi non la pensa come noi.
D'altronde questo "noi" è in fieri ed ognuno ha le sue idee e i suoi valori.
Il nostro, ed anche vostro, blog è uno spazio apolitico dove si può soprattutto parlare della nostra società aggirando la costrizione politica.
Non è vero che tutto è politica, iniziamo a parlare d'altro.


                            Il nucleo alfa di Apolitics Now