Neanche fosse diretta da una banda di cinici umoristi, la Fiat lancia l'ennesima campagna pubblicitaria in salsa prolet-sciovinista per mascherare la continua delocalizzazione delle sue attività.
Con i soliti toni paternalistici e strappalacrime (come nel caso del primo spot della nuova 500, dove sarebbero state più appropriate le immagini salienti della recente storia polacca, vista la totale produzione del modello nel paese dell'Europa Orientale) Mamma Fiat ci presenta non un automobile, ma il suo nuovo piano industriale: aumento della produzione in Italia (da 600mila a 900mila vetture all'anno) con simultanea e netta riduzione della manodopera negli stabilimenti italiani; si tratta, in sostanza, di produrre in Italia con le condizioni degli operai polacchi che assemblano le nostra graziose 500.
Ma la pubblicità non ci racconta queste cose: il giovane padre, approfittando del precario stato di vigilanza del pargolo, gli racconta solo la prima parte della storia (l'aumento di produzione), e non la seconda (purghe colossali come il dimezzamento dei dipendenti dello storico impianto di Mirafiori), il tutto in nome di "un aumento delle esportazioni, anche in America" e di un "raddoppio delle opportunità", che in italiano cifrato significa "maggior flessibilità delle condizioni di lavoro".
Ma tutto ciò non dovrebbe stupirci più di tanto: l'eufemismo è ormai l'ingrediente base della comunicazione pubblica italiana.
Ad esempio: la Rai, che pretende un crescente salasso annuale, decide di concederci una versione mutilata dei Mondiali di calcio trasmettendo una sola partita al giorno, mentre le gratuite televisioni private tedesche mostrano tutti i match; come comunicarci questa scelta?
Ovvio, la Rai ci spiega che ogni giorno sarà trasmessa "la migliore partita", anch'io vorrei avere queste doti di preveggenza.
beh, diciamo che ieri pomeriggio avevo il pepe al culo e non ho approfondito alcuni aspetti.
RispondiEliminachiedo venia ai lettori e prometto che al più presto tornerò a trattare sia il tema delle purghe fiat che quello dell'uso capzioso degli eufemismi da parte di soggetti pubblici e privati
E' vero, in Germania fanno vedere tutte le partite (ovviamente gratis), mentre qui come al solito ci infinocchiano con spot tipo "azzurri ? in chiaro !" Meno male che ho il satellite per vedere canali tedeschi, francesi, inglesi, americani etc. E mi fa comodo anche per seguire notizie e telegiornali che non siano il banale e provinciale bollettone giornaliero del "ministero di cultura popolare"
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