sabato 26 giugno 2010

Buffoni mascherati da xenofobi... o viceversa?!?


Una quindicina d’anni fa ascoltando i discorsi di Bossi mi meravigliavo di come il sistema democratico permettesse a certa gente di dire degli spropositi inenarrabili senza venire per questo arrestati o internati e mio padre mi spiegava che la democrazia è bella anche per questo citandomi spesso la famosa frase attribuita a Voltaire “Non sono d'accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee !”… sembrava poesia allo stato puro … una evoluzione sociale talmente aulica da sembrare quasi divina…

Questa risposta seppur di grande effetto comunque non mi convinceva del tutto ma poi mi si rassicurava dicendomi che la democrazia possiede degli anticorpi che impedisce a gente “suonata” di conquistare il potere … insomma …  i bossiani erano e sarebbero stati poco più di quattro gatti folkloristici vestiti da Irlandesi.

Ma avevamo fatto i conti senza l’oste nano, il quale per brama di potere ha convinto due fazioni apparentemente inconciliabili a unirsi sotto il suo mantello per fingere di governare tutti insieme.

Perché dico fingere ? perché un partito che ha come motto la secessione e un altro che è da sempre nazionalista possono avere gli stessi obiettivi ? Gli uni sputano sulla bandiera, gli altri vi si inginocchiano davanti con una lacrimuccia nostalgica.

Leghisti: gente xenofoba che grida  “Roma ladrona”, che ritiene la Padania quasi uno stato, che odia il diverso, che lotta contro la costituzione su cui ha giurato, gente che porta i maiali a urinare dove costruiranno moschee, gente che vuole dividere anziché unire, gente che, per dirla breve, fa tutto ciò che la mia famiglia e la mia cultura mi ha insegnato a NON FARE !!! Il problema vero non è che loro esistano ma che governino (forse di questo non ci siamo ancora resi conto… lobotomizzati come siamo).

Ricordo che da bambino avevo visto da qualche parte nel mondo una chiesa composta di 3 zone adiacenti, dove fedeli di credo diversi si riunivano insieme per pregare e onorare il rispettivo Dio.
Bhè… è quello il mondo che voglio io… unito, tollerante e senza pregiudizi… un mondo NON LEGHISTA !

Questo non vorrebbe essere un discorso politico, anche se è difficile trattare questo argomento senza politicizzarlo, ma vorrei porre l’attenzione non sulle scelte di governo (peraltro a mio avvisto repressive ed estremiste) ma sulla campagna d’odio intrapresa in questi anni… 

E’ difficile rimanere incolumi di fronte a tutta questa spazzatura e personalmente penso che il nostro paese sia coperto di vergogna da questi personaggi che neanche nascondono più il loro disprezzo verso di noi… ma in Italia ormai funziona così… il disprezzo viene ripagato CON IL VOTO !!!
Ci abbiamo messo qualche anno di più, ma alla fine il 1984 di Orwell è giunto… e nella forma distopica peggiore: un popolo imbambolato e capace di subire di tutto... ANCHE I LEGHISTI ! 

Leone Montao


2 commenti:

  1. Io credo che la sete di potere della Lega non si basi ormai sulla secessione o sull'anti-nazionalismo. La migliore lezione di antropologia mi ha insegnato che si definisce se stessi attraverso l'Altro. La Lega anni fa inneggiava alla Roma Ladrona e rivendicava radici celtiche, era Roma il nemico. Poi arriva l'onda di immigrazione, il diverso non è più l'italiano terrone, ma il musulmano, l'arabo, il negro. Vi ricordate quando ci fu il dibattito sul menzionare o meno le radici cristiane europee? Chi scese in campo a difendere le origini cristiane fu proprio la Lega! Un partito di paraculi che ama definirsi a seconda di ciò che non è, un partito senza identità che sfrutta la xenofobia (odiosissima) e la (sacrosanta) voglia di giustizia dei più ignoranti. Ma del resto lasciamoli parlare. A furia di battezzare figli nel Po si stermineranno da soli, mentre figli di italiani e figli di immigrati prima o poi da ragazzini si innamoreranno, e le leggi della demografia faranno il resto.

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  2. Sicuramente il fenomeno Lega è analizzabile da numerosi punti di vista.
    Per quello che più mi compete, cioè il versante comunicativo, trovo che al giorno d'oggi sia peculiare la capacità della Lega di comunicare in maniera ambivalente: da un lato come partito di governo, dall'altra come partito di protesta.
    A questo si ricollega il tuo discorso, di carattere antropologico, sull'identità costruita attraverso una mitopoietica battaglia contro un nemico mortale: nell'elenco mancano i democristiani (ma vai a vedere che oggi sono alleati con ex socialisti ed ex dc).
    Emblematica della cangiante idealità leghista la lettura che il Senatur ha dato in diverse occasioni della stagione di Tangentopoli e di Mani Pulite: da sostenitore del pool di magistrati ad arcinemico dei "magistrati comunisti" che hanno azzerato la miglior classe dirigente che potevamo avere all'epoca (la stessa contro cui la Lega combatteva da anni!).
    Il pensiero di Montao, dall'autore considerato più uno sfogo personale che un analisi, contiene tra le righe numerosi spunti (come ad esempio circa gli anticorpi della democrazia) degni di nota.
    Io penso, conoscendo Montao, che questo sia una sorta di memento, uno sguardo lanciato sul passato leghista che pone una domanda: com'è possibile che gli italiani diano il proprio voto a questo partito?

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