martedì 21 dicembre 2010
à bientôt
domenica 21 novembre 2010
Postatomico n.5
mercoledì 10 novembre 2010
"COTTO E MANGIATO"
lunedì 1 novembre 2010
nuovi risvolti del Ruby-gate
venerdì 29 ottobre 2010
Potpourri: il fascista dell'autobus
martedì 19 ottobre 2010
riflessioni serali
siete l'ultimo uomo (o donna) rimasto sulla faccia della Terra
state morendo di freddo (come a Urbino un giovedì sera di gennaio)
avete con voi solo due oggetti
1) Un accendino
2) I rotoli del Mar Morto
cosa fareste?
Gradita risposta
giovedì 30 settembre 2010
Il naufragio del bipolarismo e la placida morte del PD
giovedì 26 agosto 2010
Fotoreportage dai parchi di Ancona
Queste sono le foto che ho scattato la scorsa settimana girando per i parchi di Ancona.
Come qualcuno di voi saprà, da quel veloce tour dei parchi è nato un mio articolo comparso qualche giorno dopo sul Corriere Adriatico, per il quale sto lavorando come collaboratore.
Buona visione.
lunedì 23 agosto 2010
L'opinione del padrone
(ASCA) - Cortina, 23 ago - ''Non la trovo una cosa cosi' sconvolgente: puo' capitare che un'azienda in attesa della sentenza definitiva decida di fare un reintegro senza restituire le mansioni abituali. Mi sembra una prassi non dico consolidata ma neanche inedita, non e' la prima volta che succede''. Cosi' Federica Guidi, presidente dei Giovani di Confindustria, commentando a margine di Cortina InConTra la vicenda dei tre operai Fiat di Melfi, reintegrati dal giudice del lavoro ma non ammessi nel loro abituale posto di lavoro per decisione della Fiat. fdm/cam/ss |
lunedì 16 agosto 2010
Il grande Moloch
Ad esso si affianca l'Articolo 4:"L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione"
"La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società"
Il punto di partenza è dunque il lavoro.
Come sappiamo, il lavoro è un'attività produttiva (materiale o intellettuale) avente scopo di "concorrere al progresso materiale o spirituale della società" e, per il singolo, di rendere possibile la soddisfazione dei suoi bisogni primari(Maslow docet).
Sorvolando a piedi pari la storia del lavoro in Italia, giungiamo ai tempi odierni: all'introduzione della flessibilità (o, mettendo da parte i graziosi eufemismi, precariato) grazie alla Legge Biagi del 2003.
In breve tempo l'esercito dei call-center, o di qualsiasi altro lavoro sottopagato, è cresciuto a dismisura, permettendo ai privati di raggranellare immensi introiti diminuendo salari e diritti: se il tasso di disoccupazione in Italia non è alto quanto quello di altri Paesi europei è tutto dovuto al fatto che le figure professionali nate dalla Legge Biagi sono una realtà rilevante del nostro tessuto produttivo.
Nel frattempo la globalizzazione ha determinato la delocalizzazione delle industrie (leggi FIAT) e dunque la chiusura degli impianti italiani, tirando così acqua al mulino leghista che tutto può e vuole tranne che fermare queste dinamiche.
Ma questa è realtà tangibile, credo che la maggior parte di voi abbia un'ottima cognizione di ciò che sto dicendo e dunque vado avanti.
Il drastico calo dell'intervento dello Stato in economia ed il blocco delle assunzioni statali ha determinato una netta frattura nella realtà sociale, soprattutto nel Mezzogiorno, che per decenni ha sognato "il posto pubblico".
Contestualmente manca un legame solido tra il mondo della formazione e quello del lavoro: di fatto l'Università italiana è una sorta di parco giochi dove far perdere tempo ai giovani permettendo ad alcune cariatidi di portare a casa la pagnotta con cattedre-burletta e dottorati di ricerca di dubbia utilità.
La vera ricerca scientifica, generosamente supportata dagli altri Paesi occidentali, in Italia è ferma all'anno zero: il termine "fuga dei cervelli" riassume concretamente la situazione.
Le materie umanistiche, ritenute assolutamente inutili in un Paese che detiene un patrimonio artistico di primo livello, sono condannate a morte certa, così come chi intende dedicare la propria vita a cose "improduttive" come la linguistica.
Un Paese senza ricerca è un Paese geologicamente morto.
Altro dramma riguarda l'accesso alle professioni: è giusto selezionare le abilità e introdurre "la meritocrazia", ma ciò è perfettamente inutile se poi la burocrazia accademica impedisce la creazione della professionalità costruendo continue barriere (provate a chiedere a coloro che vogliono diventare insegnanti).
Dunque il lavoro (quello vero, non la schiavitù sottopagata interinale) diventa un privilegio per pochi, un'arma di ricatto, una merce di scambio: è il sintomo di un Paese governato da oligarchi e baroni che hanno paura di un confronto con le nuove generazioni.
Ultimo appunto sul lavoro: con gli stipendi da schifo e con la precarietà, quanto possiamo contribuire in termini previdenziali e fiscali?
Come pagheremo le pensioni già solo tra dieci anni?
Come farà lo Stato, ed ancor più gli Enti Locali, ad erogare i servizi?
Beh, l'ultima domanda ha per alcuni una risposta: privatizzazione.
Senza tener conto che i privati hanno il vizio di far crescere a dismisura il costo di questi servizi (con bollette più care da pagare per le famiglie che già incamerano ben poco).
Bene, la carne al fuoco è tanta ed è tempo di tirare le somme.
Come anche i bambini delle elementari sanno, l'economia di una nazione si basa su tre settori.
Il primario, agricoltura e allevamento, vive da anni in uno stato d'agonia: importiamo prodotti che potremmo coltivare noi stessi.
A nessuno verrebbe in mente di indagare sulle dinamiche che fanno aumentare i prezzi dei prodotto nostrani: i diretti coltivatori hanno già difficoltà a competere con i prezzi stracciati delle merci estere, ma il vero problema nasce nella distribuzione, con i grossisti che moltiplicano il prezzo della frutta.
Stendiamo un velo pietoso anche sull'industria: gli eventi di Pomigliano e il diktat della FIAT hanno creato una frattura di proporzioni storiche.
D'ora in avanti i padroni ricatteranno e l'avranno vinta senza neanche dover lottare veramente.
La logica del "chiagne e fotte" di Marchionne (che non aveva fatto una parola sulla Serbia fino a dopo il referendum di Pomigliano) sarà la logica di tutti gli industriali italiani.
Il terziario, i settori ai servizi, sembravano fino a qualche anno fa l'ancora di salvezza.
Adesso ci accorgiamo che anche lì (e forse soprattutto lì) dilaga la peste: di questi giorni la purga staliniana di Unicredit (4700 esuberi mentre, secondo un articolo del Sole 24 Ore, nel 2007 il suo Top Manager, Alessandro Profumo, guadagnava così: "un aumento del 39,7% a 9,427 milioni... Ha inoltre ricevuto 575mila azioni gratuite della banca, che all'epoca quotavano 6,812 euro: il pacchetto, che Profumo non ha però venduto, valeva 3,92 milioni. Comprendendo le azioni gratuite, i compensi di Profumo salirebbero a 13,35 milioni".
Ho voluto correre un po' nel finale, ma credo che il filo dei pensieri, per quanto contorto, sia stato abbastanza facile da seguire.
Chiudo con due annotazioni:
1)Alla luce di tutto ciò appare chiaro che non può esistere un quarto settore dell'economia: tutto ricade nelle tre categorie.
L'estrema finanziarizzazione dell'economia ha comportato negli ultimi anni l'ipertrofia del terziario,ma adesso ci rendiamo conto che si vive anche di pane e di martello.
NON ESISTE UN QUARTO SETTORE DOVE RIPARARE
2)Rido a crepapelle sentendo pure idiozie come "La crescita sta rallentando" (frase cifrata che indica IL PROLUNGARSI DELLA RECESSIONE).
Finché metà dei giovani non trova lavoro, e l'altra metà ha un impiego che non merita di essere nemmeno qualificato come professione, finché i cinquantenni continueranno ad essere licenziati (mo' vatti a cercare un lavoro), finché continueremo a sperperare denaro pubblico e tollereremo l'evasione fiscale (soprattutto da parte delle multinazionali), finché soprattutto non metteremo freni e regole al mercato globale, SCORDIAMOCI DI USCIRE DALLA CRISI.
Dunque, cos'è la globalizzazione in Italia?
Un moloch invisibile, una sorta di avversa divinità da chiamare in causa per nascondere la verità dei fatti: i meccanismi del lavoro,quelli della formazione, l'assenza di ricerca ed il fatto di essere governati da inetti burini ci stanno condannando ad un domani senza futuro.
sabato 31 luglio 2010
Racisme à la carte
Il rispettabile Le Monde, da poco passato nelle mani di imprenditori vicini alla sinistra francese, ha attaccato il Presidente accusandolo di allinearsi alle tesi del Front National, il partito xenofobo retto da Jean-Marie Le Pen.
Per chi non lo sapesse ricordo che il FN è uno degli alleati europei della Lega Nord e che "Il pene di Le Pen si issa appen appen".
Certamente ci sono tre considerazioni di fondo da fare:
1) Tutta questa manfrina serve a riempire i media francesi per mettere in secondo piano lo scandalo che sta colpendo il partito ed il governo di Sarkozy
2)Tutti i governi fascisti, come quello di Sarkozy, usano artificiosamente spauracchi legati alla pubblica sicurezza e alla crescente immigrazione per imbavagliare il dibattito o farlo procedere su binari prestabiliti.
3) Alla fine si punta sempre a suscitare clamore attorno ad un diritto inalienabile (in Francia la cittadinanza, da noi l'asilo politico).
Come dire, questa è la destra europea, bellezza.
lunedì 26 luglio 2010
BASTA NON INQUADRARLO...

La storia abbastanza recente ci insegna (o almeno dovrebbe insegnarci) che grossomodo tutti i grandi dittatori del presente e del passato nella loro presa coatta di potere compiono un passo FONDAMENTALE per il loro successo: la presa di controllo sui mezzi di informazione allo scopo di avere il PUBBLICO CONSENSO…
Mussolini ad esempio aveva ben chiaro questo passaggio infatti si prese subito il disturbo di controllare i mass media che in quel periodo stavano esplodendo (radio, cinegiornali…) per fare i suoi pomposi proclama in cui si annunciavano conquiste ed espansioni territoriali dell’italica razza.
Ma è davvero così importante controllare l’informazione ???
Per rispondere a questa domanda ne pongo delle altre…
Qualcuno si è accorto che il braccio destro del Primo Ministro è stato condannato a 7 anni per MAFIA ?
Come è stato possibile dare una notizia del genere senza alzare uno scandalo cosmico con dimissioni a manetta di tutti e crollo totale della fiducia in chi ci governa ?
Come è stato possibile far tacere migliaia di persone che protestano e far passare una città in ginocchio come L’Aquila ancora mezza sepolta dalle macerie per una città nuova e prontamente ricostruita nel giro di un anno ?
(Tra l’altro dei testimoni giurano di avere ricevuto delle cariche dalla polizia durante le manifestazioni di protesta e dei filmati lo confermano)
Come è possibile far passare uomini che lavorano nel torbido, con capitali di dubbia origine e che si rifiutano di sottoporsi a regolari processi, per dei santi presi di mira dai giudici talebani e comunisti ?
La risposta a tutte queste domande è la stessa: a colpi di TV
Purtroppo la maggioraza dell’informazione (e comunque la parte più seguita) è controllata dallo stesso losco individuo che causa le sopracitate aberrazioni politiche e sociali e che è causa del costante declino del nostro paese… ma non ci si può aspettare che uno si autoaccusi e dica, o permetta ad altri di dire, nelle sue TV cose contro di lui: io stesso se prendessi i miei quattro soldi mensili da lui (arrrgh) mi guarderei bene dal farlo incazzare.
Insomma… per non far notare una cosa… basta NON INQUADRARLA o mettere il microfono lontano….
(anche se i nostri “giornalisti” osano ben di peggio dando in alcuni casi notizie stravolte e con dati palesemente ritoccati… solo per compiacere il padrone).
Questo sistema esiste più o meno ovunque ma da noi sta prendendo una piega allarmante…
Se neanche degli scandali come quelli sopracitati possono scuotere la gente da questo torpore mediatico di cui è vittima le speranze di un secondo rinascimento italiano si riducono davvero all’osso…
L’unica speranza (e anche l’unico mezzo da cui ancora posso attingere vere notizie) è INTERNET… (il quale però, come detto in precedenti articoli, non è esente da trappole fuorvianti e informazioni bufala)
PS. [E’ con la sopracitata sentenza a Dell’Utri che la mia sopportazione riguardo all’informazione ha toccato il limite… trasformare una condanna a 7 anni di carcere per MAFIA in una assoluzione non è solo ridicolo: ha del grottesco. Un conto è glissare abilmente su una manifestazione di operai scontenti… un conto è far passare un mafioso per un’eroe perseguitato dai cattivi invidiosi… QUANDO è TROPPO è TROPPO !!!!!!!!!
LEONE MONTAO
venerdì 23 luglio 2010
Quella gran puttana dell'anarchia
mercoledì 21 luglio 2010
piccola pausa tecnica
Tra impegni di lavoro, studio, ecc. siamo spesso costretti a trascurare questo spazio.
Tuttavia già da questa settimana dovremmo essere in grado di riprendere una periodicità accettabile.
Rinnoviamo come al solito l'invito alla collaborazione: in linea di principio un aumento di autori dovrebbe comportare una maggior frequenza di pubblicazione, sta a voi scegliere se accettare la nostra proposta ed entrare a far parte di questo spazio condiviso.
A presto
Il Nucleo Alfa di Apolitics Now