Parlare d'amore al giorno d'oggi corre il rischio di risultare stucchevole e melenso o tuttalpiù anacronistico.
Eppure è un argomento che, volente o nolente, coinvolge tutti, senza alcuna distinzione.
Forse è proprio questo il problema: l'amore, come le poche altre cose fondamentali della vita, ci accompagna fin dai nostri primi passi e, come esse, si finisce col darlo per scontato.
Intendo dire che lo si vive, sì, in tutte le sue forme, ma senza porsi domande sulla sua natura.
Ovviamente esso rimane un problema centrale nella vita, con cui ogni uomo deve fare i conti.
Le implicazioni che esso comporta sono oggi, per la maggior parte, le stesse di secoli fa.
Sono queste costanti che ci permettono di commuoverci ancora di fronte alla tenace passione di Paolo e Francesca, di condividere il dissidio catulliano e soffrire con Otello.
Gelosia, passione e razionalità, tradimento, felicità e tormento...
Insomma, Moccia non ha inventato niente.
Eppure, aldilà delle costanti, che pur sempre ci attraggono e coinvolgono, sicuramente qualcosa è cambiato.
Il 'caro, vecchio' Bauman docet: l'amore è uno dei cinque pilastri della società e, come questa, anche l'amore è mutato. Lo è a tal punto da spingere il famoso sociologo a dedicargli un saggio a parte: "Amore liquido".
"L'Amore è un prestito ipotecario fatto su un futuro incerto e imperscrutabile"; vale a dire: solo un'altra incognita in un mondo già pieno zeppo d'incognite.
Questa mia è solo una breve introduzione al libro, per invitarvi a una (spero) illuminante lettura. Per chi voglia iniziare a sbocconcellare e capire come e perché l'amore è cambiato.....
Dalla Prefazione
"L'eroe di questo libro è Der Mann ohne Verwandtschaften: l'uomo senza legami, e in particolare senza legami fissi[...].
Non avendo legami indissolubili e dati una volta per tutte, l'eroe di questo libro - l'abitante della nostra società liquido-moderna - e i suoi successori sono oggigiorno obbligati a costruire qualunque legame intendano usare come ponte di collegamento col resto dell'umanità ricorrendo alle proprie doti e capacità di dedizione.
Slegati da tutto, essi devono connettersi...Nessuna delle connessioni usate per colmare il vuoto lasciato dai vecchi legami ormai logori o già spezzati ha tuttavia garanzia di durata. E comunque, devono essere legami "allentati", di modo che si possano sciogliere senza troppe lungaggini non appena lo scenario venga a mutare- e nell'epoca della modernità liquido-moderna ciò accadrà di certo, e ripetutamente.
L'estrema fragilità dei legami umani, la sensazione di insicurezza che essa incute e gli opposti desideri - stringere i legami e mantenerli allentati - che tale sensazione genera è ciò che questo libro tenterà di rilevare, illustrare e interpretare.
[...] i protagonisti sono uomini e donne [...] ansiosi di instaurare relazioni ma al contempo timorosi di restare impigliati in relazioni "stabili", per non dire definitive, poiché paventano che tale condizione possa comportare oneri e tensioni che non vogliono ne' pensano di poter sopportare e che dunque possa fortemente limitare la loro tanto agognata libertà di...sì,avete indovinato, di instaurare relazioni.
[...]le relazioni [...] vacillano costantemente tra un dolce sogno e un orribile incubo, e nessuno può mai dire quando l'uno si trasformi nell'altro.
(Le relazioni) sono saldamente al centro dell'attenzione degli individui (...) dell'era liquido- moderna e forse al primo posto nella loro agenda di vita.
Oggigiorno quello delle "relazioni" è l'argomento sulla bocca di tutti, ed evidentemente l'unico gioco cui valga la pena di partecipare, nonostante i noti rischi che comporta.
Alcuni sociologi [...]balzano subito alla conclusone che i loro contemporanei sono tutti alla ricerca di amicizie, legami, aggregazione, comunità. In realtà ( quasi a voler seguire la regola di Martin Heidegger che le cose si rivelano alla nostra coscienza solo attraverso la frustrazione che provocano- allorché vanno in malora, svaniscono, tradiscono le nostre aspettative o la propria natura), oggigiorno l'attenzione dell'uomo tende a incentrarsi sulle soddisfazioni che le relazioni si spera arrechino proprio perché per qualche verso non sono state ritenute pienamente e realmente soddisfacenti.
[...]
Non sorprende che le "relazioni" siano uno dei principali motori dell'odierno 'boom delle consulenze'. Ciò che essi sperano di sentirsi dire dagli esperti è come far quadrare il cerchio, come avere la botte piena e la moglie ubriaca, come godere delle gioie della relazione senza doverne ingoiare anche i bocconi amari;(..)come appagare senza opprimere.
(Sfogliando) avidamente le rubriche "affari di cuore"(...) attraverso l'esperienza di altri lettori, riciclata dagli esperti, (i lettori imparano), che potrebbero tentare di imbastire una "relazione tascabile", che le "coppie semi-libere" vanno elogiate come dei rivoluzionari che hanno fatto scoppiare la soffocante bolla della coppia. Nel complesso, ciò che imparano è che l'impegno, e in particolare l'impegno a lungo termine, è la trappola che (...) più di qualunque altra si deve evitare.
"Se vi impegnate, per quanto alla leggera, ricordate che probabilmente state chiudendo la porta ad altre possibilità romantiche che potrebbero essere più soddisfacenti e appaganti."
Quindi "lasciate sempre tutte le porte aperte". Di fatto, più che a instaurare relazioni, sembriamo intenti a evitare che i nostri rapporti diventino troppo impegnativi. Davvero (le persone) cercano relazioni durevoli, come dicono, o piuttosto non desiderano più di ogni altra cosa che quelle relazioni siano superficiali e leggere in modo che se ne possano "disfare in qualunque momento"?
Le "relazioni virtuali" rispondono a questa esigenza: sono facili da instaurare e altrettanto facili da troncare.
MA la facilità del disimpegno e l'interruzione su richiesta dei rapporti non riduce i rischi: semplicemente li distribuisce- insieme alle angosce che sempre li accompagnano - in modo diverso.
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