giovedì 17 marzo 2011

Pasolini e la tv:una non profezia avverata


Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi[...]per mezzo della televisione il Centro ha assimilato a sé l'intero paese,che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali.Ha cominciato un'opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza."

Era il 1973 quando Pasolini scriveva questo articolo per il Corriere della Sera. Il profondo ed analitico sguardo dello scrittore aveva già colto il ruolo centrale della televisione quando ancora erano in pochi a considerarlo e in molti a sottovalutarlo. Queste opinioni erano spesso additate come pensieri negativi di un uomo solo e per questo ammalato di un pessimismo cosmico.

Eppure rileggere oggi ciò che ha scritto sa stranamente di profezia.Non lo è. Nell'acuta analisi pasoliniana delle dinamiche sociali italiane di profetico non vi è nulla.

Cos!è la televisione per Pasolini?

è uno strumento del potere che se ne serve per imporre i suoi modelli,"modelli voluti dalla nuova industrializzazione,la quale non si accontenta più di un"uomo che consuma",ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo."

Il processo di omologazione a quei modelli si è compiuto non solo in Italia ma su scala mondiale tanto che parliamo di globalizzazione. Ma in Italia è successo qualcosa di diverso.

Un uomo di nome Silvio Berlusconi ha inizialmente incarnato quel modello di edonismo di massa proposto negli anni 70,è stato apparentemente un perfetto omologato,come spesso i futuri potenti sono. Ma quando ha acquistato dei canali televisivi ha riproposto quel modello in modo caricaturale. Facendolo suo,Berlusconi lo aveva distorto.

II modello proposto da B. e dalle sue tv fa un brutale salto di qualità peggiorativa.

Non pretende solamente che l'unica ideologia sia quella del consumo,ma impone che lo stesso essere umano si ponga tra i beni consumabili.

Questo salto brutale e violento si esprime nell'esclusivo rapporto mercenario che Berlusconi intrattiene non solo con le donne,ma anche con i “suoi” membri del “suo” partito.


Tutta l'Europa si sta chiedendo perché dopo lo scandalo sessuale e l'accusa di prostituzione minorile il gradimento di Berlusconi non scende nei sondaggi,ecco la risposta.

L'iperrealtà catodica proposta dalle tv di Berlusconi è stata scambiata per realtà non solo dal nostro presidente del consiglio ma anche da una grossa fetta della popolazione italiana. L'altra parte ne è stata comunque pesantemente condizionata.

Questa iperrealtà,già triste e ridicola in sé,lo è divenuta in modo ancora più evidente una volta trasportata nella realtà:

un settantenne che intrattiene molteplici rapporti con ventenni,balletti televisivi in salotto compresi, non può che risultare ridicolo ed infinitamente triste a qualsiasi persona sana di mente.

C'è tuttavia una piccola parentesi:: per chi già viveva in quell' iperrealtà ciò che è accaduto non ha proprio nulla di straordinario.

Ecco la conclusione di Pasolini:

"Non c'è dubbio(lo si vede dai risultati)che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere:come(con dolore)l'aratro rispetto a un trattore. Il fascismo voglio ripeterlo,non è stato sostanzialmente in grado di scalfire l'anima del popolo italiano:il nuovo fascismo,attraverso i nuovi mezzi di comunicazione(specie,appunto,la televisione),non solo l'ha scalfita,ma l'ha lacerata,violata,bruttata per sempre..."

Per leggere l'articolo originale:http://www.pasolini.net/saggistica_scritticorsari_acculturazione.htm

Pasolini parla della tv:http://www.youtube.com/watch?v=A3ACSmZTejQ&feature=player_embedded e qui http://www.youtube.com/watch?v=e6ki-p1eW2o&feature=related



1 commento:

  1. Ciao Claude, immaginavo che il tuo esordio sarebbe avvenuto all'insegna di Pasolini, questo maestro dimenticato e vituperato che, più che profetizzare, ha saputo semplicemente vedere ciò che altri negavano.
    La sua realtà, oggi, è sotto gli occhi di tutti, ma in pochi lo riconoscono.
    Lo stesso PCI trovava scomodo un personaggio come Pasolini, un soggetto che anche oggi sarebbe un paria nel sistema politico.
    Eppure, oltre al suo pensiero politico e sociologico, PPP ci ha lasciato un'eredità letteraria e cinematografica che meriterebbe più di un riconoscimento, anche nelle aule scolastiche.
    Invece, come sai, le cose sono ben diverse e lo scenario è quello che tu hai richiamato in questo post.
    Proprio perchè non sono sciovinista, non mi vergogno di dire oggi povera patria.

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