Si stava meglio quando si stava peggio.
Già, perché tra proteste dei cittadini e declinazioni di responsabilità, l'epopea dell'immondizia ad Ancona sembra non aver fine. Tra tante voci discordi è difficile anche il solo farsi un'opinione chiara della situazione.
Fatto sta che almeno il corpo del reato è sotto gli occhi di tutti: sacchi dell'immondizia spuntano come funghi lungo i marciapiedi, contro i muri, sotto i portici, ovunque la fantasia umana guidi la mano e l'ingegno del conferitore.
Sorge spontaneo chiedersi COME MAI i sacchetti incriminati stiano li, e non dove dovrebbero essere; se la causa sia cioè da ricercarsi in un collettivo, quanto deliberato, atto di barbarie da parte delle comunità anconetana, o nell'inadeguatezza del servizio di ritiro rifiuti, offerto dalla ditta competente: Anconambiente.
A sostegno di entrambe le parti in causa, sta il fatto che i cambiamenti sono sempre difficili, tanto più quando coinvolgono le abitudini ormai saldamente radicate di un'intera comunità; e la differenziata ad Ancona è decisamente ancora in fase di rodaggio.
Risale infatti al 5 Marzo la rimozione degli ultimi cassonetti stradali, atto finale di un processo di 'riconversione' che aveva mosso i primi passi già nell'estate del 2009, partendo dalla periferia per giungere infine al centro storico. E qua il dente dolente comincia a farsi sentire.
Il porta a porta sembra infatti dare più che discreti risultati ( la percentuale di differenziata ha superato il 50% verso la fine di Febbraio, contro il 23% di inizio 2008) [1].
Ma laddove il sistema di porta a porta risultava impraticabile per questioni logistiche, nella fattispecie tra il rione Adriatico, il centro storico e l'area tra gli Archi e corso Carlo Alberto, Anconambiente si è ingegnata con l'IGENIO, quella che sembra essere la vera fonte della discordia.
Il 'sistema di raccolta modulare' non soddisfa infatti le richieste degli anconetani.
Due le principali lamentele:
1) contenitori troppo piccoli o troppo distanti dalle abitazioni
2) raccolte poco frequenti o effettuate in orari disagevoli per i lavoratori
Raccoglie la palla, e la rilancia, Anconambiente, dichiarando che "il problema sta nel fatto che i cittadini non conferiscono i sacchetti quando dovrebbero"[2], cioè non rispettano gli orari, abbandonando i sacchetti dove capita, poco dopo che il camion dell' IGENIO è appena passato.
Questo gran pasticcio, condito con un pizzico di 'sana' ignoranza e inciviltà, ci conduce allo stato attuale delle cose: tutti si lamentano, nessuno mette in dubbio la propria condotta e le proprie buone intenzioni, mentre le macchine continuano a giocare a Hockey sull'asfalto con i sacchetti portati in giro dal vento, sotto lo sguardo scocciato dei passanti che fanno lo slalom tra i rifiuti sui marciapiedi, pensando tra se' e se' a come difendersi da apocalittiche pantegane, attirate dai succulenti scarti delle nostre tavole.
Così, mentre il popolo dorico minaccia la vendita diretta dei rifiuti alle ditte di riciclaggio, Anconambiente si arrovella a mettere pezze alla situazione, se possibile aggravandola ancor di più: a un'integrazione degli orari di raccolta del servizio modulare, hanno fatto immediatamente seguito le proteste di chi, ritenendosi male informato, è andato nelle solite ore a gettare l'immondizia e non si è più ritrovato i cassonetti.
Il Presidente di Anconambiente, Lino Secchi, si è affrettato a rispondere: ai cittadini sono stati preventivamente distribuiti a domicilio depliant illustrativi e mappe, e si è provveduto ad apporre cartelli informativi accanto alle postazioni di IGENIO in questione [3].
Sacchi rassicura inoltre i frastornati abitanti: poiché la soluzione al problema risiede nel dare precise indicazioni agli utenti, è nell'aria l'intensificazione della campagna d'informazione, grazie all'ausilio di comunicatori e ispettori ambientali.
Ci sentiamo tutti più rincuorati.
Siamo certi che, secondo il vecchi adagio, il tempo è sempre il miglior consigliere.
Siamo certi che gli anconetani non si ritroveranno la domenica mattina a dilettarsi col "lancio della 'monnezza", ne' a svuotare pitali in strada, consci del fatto che la differenziata è cosa buona e giusta, e che l'impegno civile del cittadino, in quest'epoca di menefreghismo e d'individualismo sfrenato, è quanto mai imprescindibile.
FONTI
[1] Sito ufficiale Anconambiente
[2]Corriere Adriatico, n° del 22/03/2010, art. in cronaca di Ancona
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