sabato 12 marzo 2011

Paura, eh?


Torno a scrivere dopo una lunga pausa, dovuta non solo agli impegni di lavoro, ma anche ad una lunga riflessione su cosa debba essere questo spazio, purtroppo un po' tralasciato da un gruppo Alpha che, di persona, si vede poco o niente.
Torno a scrivere, inaspettatamente anche per me, perché gli eventi degli ultimi due giorni richiamano alcune delle cose che vado dicendo in giro da anni.
Torno a scrivere perché l'angoscia, l'indignazione, lo sconforto ed il dispiacere per ciò che sta succedendo in un paese che vorrei visitare (in quanto perfetta simbiosi di antico e moderno, mi hanno spinto a farlo, sull'onda di una paranoia globale che non faceva capolino dal 1986, quando avevo solo un anno.

Chiusa questa lunga premessa. Credo sia inutile spiegare cosa sta avvenendo a Fukushima (e se siete così strafatti di crack da non esservene accorti ecco il link in tempo reale), ma ritengo sia importante mettere in chiaro una cosa: per anni ci siamo illusi che l'incidente di Chernobyl fosse causato dalla mostruosa arretratezza del regime comunista, che quei "pezzenti", per sbadataggine e, magari, per mancanza di democrazia, si siano ritrovati con un reattore nucleare prossimo alla fusione.
E, soprattutto, ci siamo convinti che tutto ciò non potesse accadere a noi, all'amatissimo e onnipotente mondo civilizzato.

Ebbene: è tutta una stronzata.
La verità è che l'anima stessa dell'energia nucleare è una sorta di scommessa, ma di quelle che, se le perdi, non si risolvono con un pacco di cerotti: è vero, il caso di Fukushima non può essere certo paragonato a Chernobyl, ma forse è assimilabile a Three Mile Island e Windscale ed è servito a dimostrare, ancora una volta, che la "sicurezza nucleare" è solo un ossimoro a portata delle multinazionali dell'atomo, dei paesi produttori d'uranio, dei governi compiacenti e, per finire, dei gonzi che finiscono per bersi tutta la solfa.

La questione è molto semplice: dire che ciò che è successo a Fukushima è frutto del sisma può soltanto corrispondere a parte della verità.
Dire, invece, che questo tipo di tecnologia ha implicazioni al di fuori del nostro controllo (proprio come i terremoti) può essere più calzante.
Aggiungere che, se invece di una centrale nucleare ci fosse stato un parco eolico o fotovoltaico i danni del sisma sarebbero stati rimediabili è più che certo: la televisione giapponese non lo dice, ma la nuvoletta bianca scaturita dal reattore 1 non è il peto di Godzilla.

Pertanto torno a ribadire la mia contrarietà al nucleare che, nonostante ci assicurino la costante scoperta di tecnologie avanzate, sempre nucleare rimane.
Dovrà sempre produrre scorie da stivare ed utilizzare materiale come l'uranio, che non è solo radioattivo, ma determina la miseria e la morte in posti come il Niger, dove la francese Areva, tra i paladini globali delle centrali-bomba, non si fa certo scrupoli su come questo minerale venga reperito.

Potranno sempre ripeterci, fino alla nausea, che l'energia nucleare è pulita (ma l'estrazione stessa dell'uranio è altamente inquinante), economica (e dove mettiamo i costi mostruosi degli impianti, paragonabili ai budget militari, del materiale e dello stoccaggio, non smaltimento, delle scorie?), produttiva (forse l'unico punto ammissibile ma non accettabile) e, soprattutto, sicura.
Potranno dire che i contrari sono pazzi, ma i pazzi sono loro, e anche ben pagati.

Ah, lo sapevate? lo scorso dicembre, a causa della neve, è crollato il tetto di un edificio all'interno del sito nucleare francese di Flamanville (il tempio di Areva).
Voci non confermate dicono che dentro ci fossero scorie a bassa intensità. Areva nega con un contatore geiger in mano.
Adesso sono sicuro che stanotte dormirete più tranquilli.

Passiamo all'italico stivale.
Per settimane la centrifuga-cervelli che spacciano come mezzo televisivo ci ha bombardati con due inquietanti cloni che giocano a scacchi (frutto forse di contaminazione da cesio?): era la pubblicità del Forum Nucleare, un ente creato apposta per "informare" (leggasi: confondere ancor di più le già torbide acque).
Ebbene, il Giurì dell'Autodisciplina Pubblicitaria ha bloccato lo spot perché "ingannevole".
Costretti a rimediare, gli autori di questa reclame degna del dottor Caligari hanno aggiunto una postilla finale che chiariva finalmente da che parte stavano. Quella sbagliata.
E chi sono i finanziatori di questo forum?
Ce lo dice Greenpeace: "Tra i soci del Forum Nucleare, ufficialmente un' associazione no-profit, troviamo i nomi noti dell'industria nucleare: Enel, Edf (Électricité de France), Ansaldo Nucleare, E.On Italia... Sono loro ad aver investito i 6 milioni di euro necessari per "stimolare" il dibattito nelle case degli italiani".

Evviva la sincerità



1 commento:

  1. una delle mie puntate preferite di report, mostra chiaramente cosa rimane delle nostre vecchie centrali...
    http://www.youtube.com/watch?v=nK2wo7P21lk

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