giovedì 25 marzo 2010

X X X

Senza mettere in dubbio il principio illuminista della scienza al servizio dell'uomo, vi chiediamo, se ne avete voglia, di guardare alcune di queste foto in cui ci siamo casualmente imbattuti. Questo non è certamente il nostro ambito di competenza, non siamo integerrimi sostenitori delle leghe anti-vivisezione, ne' del vegetarianesimo (anche se questo c'entra poco o punto). Tuttavia, ci chiediamo se vi siano dei limiti, e nel caso vi fossero, se queste foto non siano la testimonianza che qualcuno li ha travalicati. Ci chiediamo anche perché, nel pubblico dibattito, questi limiti concernano, ad esempio, le staminali e non quello che state per vedere. A voi giudicare.

martedì 23 marzo 2010

A.A.A., DOMATORI DI PANTEGANE CERCASI

Si stava meglio quando si stava peggio.
Già, perché tra proteste dei cittadini e declinazioni di responsabilità, l'epopea dell'immondizia ad Ancona sembra non aver fine. Tra tante voci discordi è difficile anche il solo farsi un'opinione chiara della situazione.
Fatto sta che almeno il corpo del reato è sotto gli occhi di tutti: sacchi dell'immondizia spuntano come funghi lungo i marciapiedi, contro i muri, sotto i portici, ovunque la fantasia umana guidi la mano e l'ingegno del conferitore.
Sorge spontaneo chiedersi COME MAI i sacchetti incriminati stiano li, e non dove dovrebbero essere; se la causa sia cioè da ricercarsi in un collettivo, quanto deliberato, atto di barbarie da parte delle comunità anconetana, o nell'inadeguatezza del servizio di ritiro rifiuti, offerto dalla ditta competente: Anconambiente.
A sostegno di entrambe le parti in causa, sta il fatto che i cambiamenti sono sempre difficili, tanto più quando coinvolgono le abitudini ormai saldamente radicate di un'intera comunità; e la differenziata ad Ancona è decisamente ancora in fase di rodaggio.
Risale infatti al 5 Marzo la rimozione degli ultimi cassonetti stradali, atto finale di un processo di 'riconversione' che aveva mosso i primi passi già nell'estate del 2009, partendo dalla periferia per giungere infine al centro storico. E qua il dente dolente comincia a farsi sentire.
Il porta a porta sembra infatti dare più che discreti risultati ( la percentuale di differenziata ha superato il 50% verso la fine di Febbraio, contro il 23% di inizio 2008) [1].
Ma laddove il sistema di porta a porta risultava impraticabile per questioni logistiche, nella fattispecie tra il rione Adriatico, il centro storico e l'area tra gli Archi e corso Carlo Alberto, Anconambiente si è ingegnata con l'IGENIO, quella che sembra essere la vera fonte della discordia.
Il 'sistema di raccolta modulare' non soddisfa infatti le richieste degli anconetani.
Due le principali lamentele:
1) contenitori troppo piccoli o troppo distanti dalle abitazioni
2) raccolte poco frequenti o effettuate in orari disagevoli per i lavoratori

Raccoglie la palla, e la rilancia, Anconambiente, dichiarando che "il problema sta nel fatto che i cittadini non conferiscono i sacchetti quando dovrebbero"[2], cioè non rispettano gli orari, abbandonando i sacchetti dove capita, poco dopo che il camion dell' IGENIO è appena passato.
Questo gran pasticcio, condito con un pizzico di 'sana' ignoranza e inciviltà, ci conduce allo stato attuale delle cose: tutti si lamentano, nessuno mette in dubbio la propria condotta e le proprie buone intenzioni, mentre le macchine continuano a giocare a Hockey sull'asfalto con i sacchetti portati in giro dal vento, sotto lo sguardo scocciato dei passanti che fanno lo slalom tra i rifiuti sui marciapiedi, pensando tra se' e se' a come difendersi da apocalittiche pantegane, attirate dai succulenti scarti delle nostre tavole.
Così, mentre il popolo dorico minaccia la vendita diretta dei rifiuti alle ditte di riciclaggio, Anconambiente si arrovella a mettere pezze alla situazione, se possibile aggravandola ancor di più: a un'integrazione degli orari di raccolta del servizio modulare, hanno fatto immediatamente seguito le proteste di chi, ritenendosi male informato, è andato nelle solite ore a gettare l'immondizia e non si è più ritrovato i cassonetti.
Il Presidente di Anconambiente, Lino Secchi, si è affrettato a rispondere: ai cittadini sono stati preventivamente distribuiti a domicilio depliant illustrativi e mappe, e si è provveduto ad apporre cartelli informativi accanto alle postazioni di IGENIO in questione [3].
Sacchi rassicura inoltre i frastornati abitanti: poiché la soluzione al problema risiede nel dare precise indicazioni agli utenti, è nell'aria l'intensificazione della campagna d'informazione, grazie all'ausilio di comunicatori e ispettori ambientali.
Ci sentiamo tutti più rincuorati.
Siamo certi che, secondo il vecchi adagio, il tempo è sempre il miglior consigliere.
Siamo certi che gli anconetani non si ritroveranno la domenica mattina a dilettarsi col "lancio della 'monnezza", ne' a svuotare pitali in strada, consci del fatto che la differenziata è cosa buona e giusta, e che l'impegno civile del cittadino, in quest'epoca di menefreghismo e d'individualismo sfrenato, è quanto mai imprescindibile.

FONTI
[1] Sito ufficiale Anconambiente
[2]Corriere Adriatico, n° del 22/03/2010, art. in cronaca di Ancona

sabato 20 marzo 2010

Il gioco dell'oca del Medio Oriente


A cosa può servire la diplomazia quando i due contendenti non fanno che commettere gli stessi errori?
In questi giorni ci troviamo ad assistere a scene che ormai sembrano ripetersi ciclicamente in quello scenario asfittico noto come Medio Oriente.

A un anno e mezzo dalla mattanza dell'operazione Piombo Fuso, israeliani e palestinesi sembrano essere tornati al punto di partenza: un ineludibile muro contro muro.
A scatenare la collera di Hamas è la decisione del governo israeliano di costruire nuovi insediamenti (si parla di circa 1600 abitazioni) nella zona di Gerusalemme Est.

La risposta palestinese non si è fatta attendere: sassaiole nelle strade e lanci di missili dalla Striscia di Gaza.
Da parte loro, gli israeliani non solo hanno bloccato l'accesso alla Spianata delle Moschee ai fedeli musulmani (con l'esclusione degli ultracinquantenni), ma sono inoltre tornati all'attacco nel terriìtorio palestinese lanciando un raid aereo a Rafah, nella Striscia di Gaza, che ha provocato circa 11 feriti (fonte:ANSA).

Da ieri la situazione sembra essersi normalizzata: Israele ha riaperto l'accesso indiscriminato ai luoghi di culto eliminando di fatto un motivo secondario della protesta palestinese.
Tuttavia rimane la questione dei nuovi insediamenti.
Il presidente Obama, appellandosi alla volontà di riaprire quel dialogo che da troppo tempo sembra stagnante, ha chiesto al governo israeliano di rinunciare al progetto delle colonie (uno dei punti forti della campagna elettorale di Netanyahu); la risposta del leader del Likud è stata quasi scontata: "Continueremo a costruire insediamenti come abbiamo fatto negli ultimi 42 anni". (Fonte:Peacereporter)

La risposta stizzita ha quindi suscitato l'insofferenza dell'amministrazione Obama causando un clima di tensione tra le due parti che solo nelle ultime ore sembra essersi dissipato.
L'Onu ha espresso la sua opinione contraria al progetto edilizio del governo israeliano ed ha auspicato la ripresa dei negoziati per definire entro due anni l'assetto istituzionale dei territori palestinesi.
La telenovela, insomma, continua seguendo un copione purtroppo trito e ritrito: c'è sempre il pericolo che una scintilla provochi un incendio come quello che nel dicembre 2008 vide addirittura l'uso del fosforo bianco da parte dell'aviazione israeliana.

A pesare come un macigno sull'intera faccenda è però la delicata realtà politica palestinese: la debolezza del governo dell'ANP in Cisgiordania fa da contraltare alla crescente pericolosità delle derive fondamentalistiche di Hamas nella Striscia di Gaza.







martedì 16 marzo 2010

Pausa tecnica

Causa concomitanti impegni accademici nessuno di noi si è fatto vivo nelle ultime 2-3 settimane. Vi promettiamo che entro la fine di questa settimana ci saranno aggiornamenti.
Qualcosa già bolle in pentola